TAR: Equilibrio tra pesca sportiva e professionale
Panunzi (Unicoop): “Il rigetto del ricorso rappresenta un forte segnale verso una sostenibilità integrata..”
Respinto il ricorso inerente il pregiudizio lamentato conseguente alla determinazione del numero complessivo – non superiore a 50 – degli ami dei palangari presenti a bordo e/o calati da ciascuna unità di diporto ed al divieto di uso verricelli di salpa- rete elettrici.
Soddisfazione da parte del Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, nella persona del ministro competente on. Francesco Lollobrigida, per un risultato che riporta ad un giusto equilibrio il rapporto tra pesca sportiva e pesca professionale.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Quinta) respinge la domanda cautelare in quanto “non si appalesa pregiudiziale di natura esiziale anche in considerazione della natura sportivo/ricreativa dell’attività di interesse dei ricorrenti”.
Una sentenza che viene accolta con favore anche dall’Unione Italiana Cooperative, dipartimento Pesca: “L’Unicoop esprime soddisfazione per l’operato del Masaf ed in particolare del Ministro Lollobrigida sempre in prima linea per tutelare gli interessi e l’equilibrio e la sostenibilita del nostro settore – dichiara il Presidente del Dipartimento Nazionale Unicoop Pesca, prof. Gian Matteo Panunzi – Il ricorso mirava a modificare le normative regionali sulla gestione delle risorse ittiche, ma al contempo ha sollevato non pochi interrogativi in merito all’accesso alle risorse naturali da parte di pescatori sportivi e professionali.
Tuttavia, il rigetto del ricorso non ha soltanto un significato meramente giuridico, ma rappresenta anche un ulteriore passo verso un equilibrio sostenibile, pur indicando un punto d’incontro tra i pescatori professionisti, che dipendono dalla loro attività per il sostentamento e il commercio, e quelli della pesca sportiva, confortati da una crescente popolarità”.